Dal 2011, le organizzazioni solidali con cui la Maratona di Valencia collabora ogni anno hanno ricevuto donazioni sia dai partecipanti che dalla Fondazione Trinidad Alfonso per più di 209.000 euros.
Con la garanzia di Fondazione Lealtad
Anche quest’anno, Maratona Valencia ha ricevuto l’aiuto della Fondazione Lealtad per lo studio previo e l’audit di tutte le richieste ricevute da parte di numerose ONG, fondazioni e enti che hanno presentato il proprio progetto per il 2021. Fondazione Lealtad ha stabilito un criterio di valutazione per analizzare i 34 progetti delle 32 organizzazioni presenti quest’anno e per poter scegliere la ONG finalista per la Maratona.
Ana Mª Pérez Solaz, presidente autonomica di Metges del Món Comunitat Valenciana, ha mostrato “una grande allegria per averci scelto come ente solidale della Maratona di Valencia. Grazie a questo sostegno potremo aiutare la popolazione più vulnerabile ad accedere alle risorse sanitarie e ai vaccini e contribuire così a migliorare la loro salute”.
Pilar Bernabé, assessore allo sport del Comune di València, ha riconosciuto che “la popolazione valenciana è ricca di virtù, ma senza dubbio spicca la solidarietà di tutti gli abitanti in numerosi ambiti, in particolare quello sportivo.Il contributo dei corridori della Maratona per lo sviluppo delle azioni di solidarietà di Medici del Mondo a favore delle popolazioni più vulnerabili e soprattutto nei programmi di monitoraggio e vaccinazione COVID per i gruppi a rischio di esclusione sociale, è senza dubbio motivo di orgoglio e speranza”.
Infine, Juan Miguel Gómez, direttore dei progetti della Fondazione Trinidad Alfonso, collaboratore principale della gara, ha affermato che “Per noi è una gioia vedere come ogni anno il nostro contributo alla beneficenza sia aumentato perché significa vedere aumentare il numero di corridori al traguardo. Il nostro obiettivo per questo 2021 è di vedere di nuovo migliaia di partecipanti attraversare la passerella della Maratona, il che significa migliaia di euro per aiutare Medici del Mondo a svolgere il suo lavoro sociale di assistenza medica”.